Urologo a Bolzano Alto Adige

 

Gamma di trattamenti: in ambito ambulatoriale offriamo tutte le prestazioni per lo screening, la diagnosi, il trattamento ed il follow-up di patologie urologiche e andrologiche dedicandoci appieno alle esigenze individuali del paziente. Inoltre la disponibilità di modernissime apparecchiature permette una rapida, efficace e precoce identificazione del problema.

Urologia generale

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è una patologia caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola prostatica. L’IPB non sempre evolve con la medesima velocità: quasi tutti gli uomini con età superiore ai 50 anni hanno una prostata ingrossata. In alcun uomini la prostata inizia già ad ingrossarsi attorno ai 40 anni. Circa il 60% dei soggetti maschi di età ≥ 60 anni soffre di iperplasia prostatica benigna e questa incidenza sale addirittura al 90% nella fascia di età ≥70 anni. L’ingrossamento della prostata non comporta necessariamente disturbi. Il fattore decisivo in questo caso è la direzione in cui le cellule andranno a svilupparsi. I disturbi si manifestano qualora la prostata vada a comprimere l’uretra. I sintomi a carico delle basse vie urinarie o LUTS (Lower Urinary Tract Symptoms) sono i seguenti:

-stimolo minzionale urgente con o senza eliminazione di liquido urinale (urgenza minzionale)
-stimolo minzionale frequente durante la notte (pollachiuria notturna e nicturia)
-diminuzione del flusso e della forza del getto di urine (mitto ipovalido)
-non si urina con flusso continuo ma con getto intermittente (mitto intermittente)
-sensazione di incompleto svuotamento vescicale ed ostruzione cervico-uretrale improvvisa
-Infezioni ricorrenti delle vie urinarie
-Disturbi della sfera sessuale

Grazie a dei semplici esami quali ecografia addominale, misurazione del residuo e del mitto urinario, esplorazione rettale ed analisi delle orine è possibile diagnosticare l’iperplasia prostatica benigna in maniera sicura ed efficace. L’iter terapeutico da adottare per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna viene scelto in ragione delle caratteristiche cliniche ed in base alle aspettative e alle preferenze del paziente. Le opzioni a disposizione sono rappresentate dalla farmacoterapia, dalla terapia chirurgica di tipo endoscopico e dalla terapia chirurgica tradizionale.

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  • Presenza di sangue nelle orine (ematuria)
  • Cistiti e prostatiti
  • durante l’atto minzionale: dolore, stimolo minzionale frequente, ecc.
  • Incontinenza urinaria
L’uroginecologia è una subspecialità della ginecologia che si occupa della valutazione anatomo-funzionale del basso tratto urogenitale femminile. Al termine dell’iter diagnostico verrà consigliata alla donna una terapia appropriata che potrà essere comportamentale, farmacologica, riabilitativa o chirurgica (in genere in co-trattamento con il medico ginecologo curante).
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  • Urologia pediatrica
  • Malattie veneree o sessualmente trasmissibili (MST)

Andrologia

La vasectomia
Per vasectomia è da intendersi la resezione chirurgica dei dotti deferenti (in gergo medico si parla più correttamente di deferentectomia) al fine di bloccare il trasporto degli spermatozoi dai testicoli verso il canale uretrale. La vasectomia è da considerarsi il metodo contraccettivo maschile più efficace e sicuro ed ha bisogno di essere praticata una sola volta per rendere un uomo sterile in maniera definitiva: per questo ogni candidato dovrebbe considerare il suo caso particolare, presente e futuro, prima di prendere la decisione di procedere alla vasectomia e discuterne esaustivamente con la propria partner. L’indice di Pearl per la vasectomia si aggira attorno allo 0,1. L’Indice di Pearl è il parametro utilizzato per valutare l’efficacia contraccettiva di un metodo. Esso indica il numero di gravidanze insorte in 100 donne che usano un certo metodo in un anno. Ciò significa che soltanto una donna su 1000 rimane incinta dopo una procedura di vasectomia del compagno. All’estero (ad esempio negli Stati Uniti, nel Regno Unito o nei Paesi Bassi) la vasectomia è sostanzialmente più accettata e viene per questo eseguita più frequentemente.

Indicazioni
È opportuno sottoporsi ad un intervento di vasectomia se:
– la pianificazione familiare si è conclusa definitivamente.
– la nascita di un altro figlio comporterebbe un onere finanziario consistentemente gravoso per Lei o per la Sua famiglia.
– la gravidanza, il parto od altre situazioni di stress ad essi connesse potrebbero rappresentare un pericolo per la salute della partner.
– il neonato sarebbe affetto da gravi menomazioni fisiche e/o mentali.

L’intervento
L’intervento di vasectomia avviene in regime ambulatoriale, praticato di solito in anestesia locale. Su esplicita richiesta del paziente, l’operazione può avere luogo in anestesia totale. La procedura della vasectomia inizia con la palpazione del canale deferente attraverso la cute della borsa scrotale. Il deferente è successivamente tenuto con le dita dal chirurgo e la cute dello scroto è aperta. L’accesso al canale deferente può avvenire tramite il metodo di incisione convenzionale o il metodo senza bisturi conosciuto anche come no-scalpel vasectomy (NSV).

Nel metodo tradizionale l’urologo che esegue l’intervento utilizza un bisturi per eseguire un’incisione di circa 1 cm sul primo emiscroto. Una volta identificato il dotto deferente, questo viene estratto attraverso l’incisione scrotale e sezionato. Una parte variabile del dotto (2 centimetri circa) è resecata e le estremità libere residue vengono occluse. Per occludere il canale, le estremità sezionate possono essere chiuse attraverso suture non riassorbibili o cauterizzate tramite elettrobisturi. Molti urologi interpongono la fascia tra le estremità suddivise per minimizzare il rischio di inversione post-vasectomia duttale. La stessa procedura viene eseguita sul secondo emiscroto per il deferente controlaterale. Alla fine dell’intervento le due piccole ferite vengono medicate e chiuse con suture riassorbibili.
Il nostro team è anche in grado di eseguire la procedura di vasectomia senza bisturi che prevede l’utilizzo di una pinza appuntita specifica con cui si esteriorizza il deferente in un unico punto di minimo accesso (raramente ne occorrono due) che si trova solitamente lungo il rafe scrotale. I vantaggi della NSV includono la quasi assenza di emorragie od infezioni o la totale assenza di punti di sutura, il che comporta risultati straordinarî anche dal punto di vista estetico.

Convalescenza postoperatoria
Il giorno dopo l’operazione il paziente dovrà recarsi nel nostro studio per una visita di controllo. Nelle prime ore successive all’intervento è consigliabile non bagnare la ferita, in quanto l’acqua potrebbe essere veicolo di infezioni. È possibile farsi la doccia trascorse 24 ore dall’intervento. Il bagno (e quindi un’immersione completa in acqua) è consentito solo 8-10 giorni o una volta che i punti di sutura si siano completamente riassorbiti. Dopo l’intervento si consiglia riposo in casa per circa 3 giorni quindi si può riprendere l’attività abituale con gradualità, iniziando con attività leggere che non comportino impegno fisico. L’esercizio fisico, invece, va ripreso con molta più cautela: se si tratta di sport particolarmente pesanti e pericolosi per l’area operata, bisogna aspettare almeno dai 5 giorni ad una settimana per evitare rischi di emorragie della ferita.

Sucesso dell’intervento
Immediatamente dopo la vasectomia la porzione del dotto deferente che arriva alla prostata contiene ancora spermatozoi. Affinché la vasectomia possa considerarsi riuscita è necessario un periodo di tempo più o meno lungo (che varia dalle 6 alle 8 settimane) a seconda della frequenza dell’eiaculazione (si calcola che siano necessarie circa 15 eiaculazioni perché si verifichi la completa scomparsa degli spermatozoi dal liquido seminale). È tuttavia indispensabile avere almeno a disposizione due spermiogrammi (meglio ancora se tre) che documentino in maniera inequivocabile l’assenza di spermatozoi ed il raggiungimento dello stato di azoospermia del paziente. In questo periodo finestra è consigliabile adottare una metodica contraccettiva classica per evitare gravidanze indesiderate.

Riercussioni sulla sessualità
Dopo la vasectomia tutte le funzioni (tranne ovviamente la capacità di procreare) del paziente rimangono invariate in quanto l’intervento non interferisce affatto con la potenza sessuale, l’orgasmo, la libido come anche l’erezione peniena ed il processo di eiaculazione. Anzi, da un certo punto di vista, si potrebbe dire che i suddetti processi vengono accresciuti: potendo espletare il coito senza più rischi di gravidanza indesiderata risultano esaltati gli aspetti positivi dell’atto sessuale che risulterà ancor più appagante e piacevole. Anche la funzione testicolare resta invariata così come la produzione degli ormoni sessuali e la spermatogenesi nel testicolo. Con la vasectomia avviene quello che può capitare ad un maschio che non eiaculi per lungo tempo: anche in questo caso infatti i testicoli continueranno a produrre incessantemente gli spermatozoi. Quelli non eiaculati durante l’orgasmo saranno riassorbiti dall’organismo e i loro costituenti biochimici riutilizzati nei processi metabolici. A lungo termine si ridurrà anche il processo di spermatogenesi.

Possibili complicanze
La vasectomia è una procedura sicura a bassissimo livello di complicanze. Il nostro team rimane a vostra completa disposizione qualora aveste bisogno di ulteriori chiarimenti o di consulenza personale riguardo a rischi, benefici o alternative alla procedura di intervento vasoresettivo.

Reversibilitá dell’intervento
Per cause diverse, come ad esempio una nuova relazione sentimentale, circa il 10% dei soggetti sottoposti a vasectomia decide di tornare sui propri passi richiedendo la ricanalizzazione dei deferenti. A differenza di quanto si possa immaginare, tecnicamente la vasectomia non è irreversibile. Per poter recuperare la fertilità è necessario sottoporsi ad un costoso intervento di rifertilizzazione in tecnica microchirurgica detto vasovasostomia che consente di ricostruire il dotto deferente sezionato, ricreando un passaggio naturale per il trasporto degli spermatozoi dai testicoli verso il canale uretrale. Le percentuali di successo variano a seconda della tecnica di vasectomia utilizzata e in relazione al tempo trascorso dalla procedura di sterilizzazione. Più il tempo passa, più si verificano degenerazioni strutturali dei deferenti che creano condizioni sfavorevoli alla ricanalizzazione.
Qualora decideste di sottoporvi ad un intervento di sterilizzazione vi consigliamo di programmare assieme a vostra moglie o alla vostra compagna una seduta preoperatoria di consulenza personale presso il nostro ambulatorio clinico.

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Si definisce sterilità la situazione di una coppia che non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti regolari non protetti infruttuosi. In caso di rapporti sessuali non protetti la maggior parte delle gravidanze si verifica – nel 60% dei casi – nell’arco dei primi 3 mesi. Tuttavia tanto più a lungo si cerca di ottenere una gravidanza, tanto più diminuisce la probabilità di concepimento. Poiché dopo un periodo di 12 mesi solo in pochi casi si verificano gravidanze naturali, sarebbe opportuno, una volta trascorso questo periodo, sottoporsi ad accertamenti specifici per individuare le possibili causa di sterilità. In giovani coppie, prima di intraprendere l’iter diagnostico più adatto, l’intervallo temporale può essere esteso anche a 24 mesi. In circa il 30% dei casi la causa di tentativi di concepimento infruttuosi è imputabile a problematiche andrologiche, sebbene l’eziologia sia considerata multifattoriale e riguarda sia l’uomo che la donna. Sarebbe opportuno quindi condurre esami di coppia anche in co-trattamento con il medico ginecologo curante.

Nell’uomo l’iter diagnostico prevede:
– Anamnesi (storia clinica, durata, antecedenti clinici, ecc.)
– Esame fisico del paziente
– Ecografia scrotale
– Stato ormonale
– Spermiogramma

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  • Disfunzione erettile
  • Eiaculazione precoce
  • Salute maschile
  • ANDROPAUSA – Sindrome da aging male, deficit, ormonale maschile, climaterio maschile clicca qui per approfondire »
Per andropausa o sindrome da aging male è da intendersi quella condizione clinica a lunghissimo decorso caratterizzata dall’insorgenza di una sintomatologia specifica causata dal progressivo calo dei livelli dell’ormone testosterone. I termini tecnici summenzionati descrivono spesso la stessa sintomatologia clinica.
I livelli di testosterone diminuiscono dell’1-2% all’anno dopo il quarantesimo anno di età. Il 15-20% degli uomini sopra i 50 anni presentano livelli di testosterone ridotti. L’andropausa può insorgere a partire dai 40-45 anni di età manifestandosi attraverso la comparsa di varî “fenomeni legati all’invecchiamento”.

Tra i sintomi più comuni si annoverano:

-Sensazione di stanchezza, debolezza o mancanza di energia
-Irritabilità, labilità emotiva
-Irrequietezza, diminuzione della capacità di concentrazione
-Calo della libido e/o disfunzione erettile
-Astenia in seguito a perdita di massa muscolare
-Sudorazione, vampate di calore
-Insonnia
-Aumento ponderale senza variazioni del proprio stile di vita
-Riduzione delle dimensioni del pene in seguito alla riduzione delle cellule muscolari dei corpi cavernosi penieni.
-Osteoporosi ed aumentata fragilità ossea

Il riscontro di uno o più dei sintomi summenzionati in uomini di mezz’età con livelli di testosterone ridotti è indice di un sospetto deficit ormonale. Considerati i sintomi riportati dal paziente ed escluse altre cause è possibile stabilire l’iter terapeutico di sostituzione ormonale. Le modalità di somministrazione prevedono la via intramuscolare (iniezioni ormonali a rilascio prolungato) e quella transdermica (gel o cerotti cutanei).

Tuttavia il successo terapeutico è strettamente correlato ad uno stile di vita salutare improntato ad un’attività fisica adeguata e costante e ad un’alimentazione sana ed equilibrata. Altrettanto importante e non meno impegnativa risulta essere l’interpretazione professionale dei sintomi e dei referti di laboratorio analisi. I livelli ormonali possono fluttuare considerabilmente nel corso di una giornata; il risultato ridotto di una singola misurazione non è quindi indice di un livello di testosterone anormale.

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Screening tumorali

  • Cancro della prostata
  • Cancro della vescica
  • Cancro del rene
  • Cancro del testicolo
  • Cancro del pene

Oncologia

  • Prestazioni per lo screening, la diagnosi, il trattamento ed il follow-up di neoplasie maligne
  • Ecografia addominale
  • Ecografia prostatica transrettale tramite sonda ad alta definizione
  • Antigene prostatico specifico (PSA) clicca qui per approfondire »
Oltre all’esplorazione digito-rettale digitale il dosaggio PSA – spesso oggetto di accese discussioni mediatiche – è fondamentale nello screening tumorale del carcinoma prostatico. Il test del PSA è consigliabile a partire dai 45 anni di età. Nei gruppi a rischio (p. es. in caso di carcinoma della prostata in famiglia) già a partire dal 40 anni. Il nostro team rimane a vostra completa disposizione qualora aveste bisogno di ulteriori chiarimenti o di consulenza personale al riguardo.
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Nel caso in cui si riscontri un aumentato livello di PSA, si visualizzano immagini sospette all’ecografia e/o siano state rilevate delle alterazioni all’esplorazione digito-rettale, viene di norma effettuata una biopsia per escludere la presenza di un cancro della prostata. Nel nostro studio medico eseguiamo l’agobiopsia prostatica ecoguidata in anestesia locale per via transrettale. Su esplicita richiesta del paziente, l’operazione può avere luogo in anestesia totale.
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La cistoscopia è un esame endoscopico che permette di visualizzare le pareti interne della vescica e dell’uretra. Un sottile strumento a fibre ottiche, in passato rigido ma oggi sempre più frequentemente flessibile (cistoscopio) e con all’estremità una piccola telecamera, viene inserito nell’uretra. La cistoscopia è eseguita in regime ambulatoriale nello studio medico ed ha una durata di pochi minuti. L’uretra viene anestetizzata con un gel anestetico a combinazione instillato attraverso il meato urinario da cinque a dieci minuti prima dell’inizio del procedimento. A questo punto l’urologo inserirà lentamente il cistoscopio (flessibile o rigido a seconda dei casi) nella vescica spingendolo delicatamente fino alla vescica. Il cistoscopio flessibile si adatta meglio all’anatomia ricurva dell’uretra ed è più facilmente inseribile. Ne risulta un’endoscopia più delicata e quasi indolore.

Indicazione
L’esame cistoscopico consente di individuare anomalie e patologie a carico della vescica e delle basse vie urinarie come la presenza di sangue nelle urine, uno stimolo minzionale frequente o flogosi ricorrenti a livello della vescica. La cistoscopia viene prescritta inoltre per indagare a fondo un tumore sospetto delle basse vie urinarie.

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  • Indicazione per accertamento radiologico, ove necessario
  • Terapia ormonale
  • Chemioterapia e terapie di supporto
  • Il secondo parere

Interventi chirurgici

  • Interventi sull’ apparato Maschile:
    • circoncisione, frenulotomia
    • interventi sui testicoli (tumore, idrocele, varicocele…)
    • Interventi endoscopici dell tratto urinario inferiore e superiore ( prosata, vesica, uretere, calcolosi…)
    • vasectomia clicca qui per approfondire »
La vasectomia
Per vasectomia è da intendersi la resezione chirurgica dei dotti deferenti (in gergo medico si parla più correttamente di deferentectomia) al fine di bloccare il trasporto degli spermatozoi dai testicoli verso il canale uretrale. La vasectomia è da considerarsi il metodo contraccettivo maschile più efficace e sicuro ed ha bisogno di essere praticata una sola volta per rendere un uomo sterile in maniera definitiva: per questo ogni candidato dovrebbe considerare il suo caso particolare, presente e futuro, prima di prendere la decisione di procedere alla vasectomia e discuterne esaustivamente con la propria partner. L’indice di Pearl per la vasectomia si aggira attorno allo 0,1. L’Indice di Pearl è il parametro utilizzato per valutare l’efficacia contraccettiva di un metodo. Esso indica il numero di gravidanze insorte in 100 donne che usano un certo metodo in un anno. Ciò significa che soltanto una donna su 1000 rimane incinta dopo una procedura di vasectomia del compagno. All’estero (ad esempio negli Stati Uniti, nel Regno Unito o nei Paesi Bassi) la vasectomia è sostanzialmente più accettata e viene per questo eseguita più frequentemente.

Indicazioni
È opportuno sottoporsi ad un intervento di vasectomia se:
– la pianificazione familiare si è conclusa definitivamente.
– la nascita di un altro figlio comporterebbe un onere finanziario consistentemente gravoso per Lei o per la Sua famiglia.
– la gravidanza, il parto od altre situazioni di stress ad essi connesse potrebbero rappresentare un pericolo per la salute della partner.
– il neonato sarebbe affetto da gravi menomazioni fisiche e/o mentali.

L’intervento
L’intervento di vasectomia avviene in regime ambulatoriale, praticato di solito in anestesia locale. Su esplicita richiesta del paziente, l’operazione può avere luogo in anestesia totale. La procedura della vasectomia inizia con la palpazione del canale deferente attraverso la cute della borsa scrotale. Il deferente è successivamente tenuto con le dita dal chirurgo e la cute dello scroto è aperta. L’accesso al canale deferente può avvenire tramite il metodo di incisione convenzionale o il metodo senza bisturi conosciuto anche come no-scalpel vasectomy (NSV).

Nel metodo tradizionale l’urologo che esegue l’intervento utilizza un bisturi per eseguire un’incisione di circa 1 cm sul primo emiscroto. Una volta identificato il dotto deferente, questo viene estratto attraverso l’incisione scrotale e sezionato. Una parte variabile del dotto (2 centimetri circa) è resecata e le estremità libere residue vengono occluse. Per occludere il canale, le estremità sezionate possono essere chiuse attraverso suture non riassorbibili o cauterizzate tramite elettrobisturi. Molti urologi interpongono la fascia tra le estremità suddivise per minimizzare il rischio di inversione post-vasectomia duttale. La stessa procedura viene eseguita sul secondo emiscroto per il deferente controlaterale. Alla fine dell’intervento le due piccole ferite vengono medicate e chiuse con suture riassorbibili.
Il nostro team è anche in grado di eseguire la procedura di vasectomia senza bisturi che prevede l’utilizzo di una pinza appuntita specifica con cui si esteriorizza il deferente in un unico punto di minimo accesso (raramente ne occorrono due) che si trova solitamente lungo il rafe scrotale. I vantaggi della NSV includono la quasi assenza di emorragie od infezioni o la totale assenza di punti di sutura, il che comporta risultati straordinarî anche dal punto di vista estetico.

Convalescenza postoperatoria
Il giorno dopo l’operazione il paziente dovrà recarsi nel nostro studio per una visita di controllo. Nelle prime ore successive all’intervento è consigliabile non bagnare la ferita, in quanto l’acqua potrebbe essere veicolo di infezioni. È possibile farsi la doccia trascorse 24 ore dall’intervento. Il bagno (e quindi un’immersione completa in acqua) è consentito solo 8-10 giorni o una volta che i punti di sutura si siano completamente riassorbiti. Dopo l’intervento si consiglia riposo in casa per circa 3 giorni quindi si può riprendere l’attività abituale con gradualità, iniziando con attività leggere che non comportino impegno fisico. L’esercizio fisico, invece, va ripreso con molta più cautela: se si tratta di sport particolarmente pesanti e pericolosi per l’area operata, bisogna aspettare almeno dai 5 giorni ad una settimana per evitare rischi di emorragie della ferita.

Sucesso dell’intervento
Immediatamente dopo la vasectomia la porzione del dotto deferente che arriva alla prostata contiene ancora spermatozoi. Affinché la vasectomia possa considerarsi riuscita è necessario un periodo di tempo più o meno lungo (che varia dalle 6 alle 8 settimane) a seconda della frequenza dell’eiaculazione (si calcola che siano necessarie circa 15 eiaculazioni perché si verifichi la completa scomparsa degli spermatozoi dal liquido seminale). È tuttavia indispensabile avere almeno a disposizione due spermiogrammi (meglio ancora se tre) che documentino in maniera inequivocabile l’assenza di spermatozoi ed il raggiungimento dello stato di azoospermia del paziente. In questo periodo finestra è consigliabile adottare una metodica contraccettiva classica per evitare gravidanze indesiderate.

Riercussioni sulla sessualità
Dopo la vasectomia tutte le funzioni (tranne ovviamente la capacità di procreare) del paziente rimangono invariate in quanto l’intervento non interferisce affatto con la potenza sessuale, l’orgasmo, la libido come anche l’erezione peniena ed il processo di eiaculazione. Anzi, da un certo punto di vista, si potrebbe dire che i suddetti processi vengono accresciuti: potendo espletare il coito senza più rischi di gravidanza indesiderata risultano esaltati gli aspetti positivi dell’atto sessuale che risulterà ancor più appagante e piacevole. Anche la funzione testicolare resta invariata così come la produzione degli ormoni sessuali e la spermatogenesi nel testicolo. Con la vasectomia avviene quello che può capitare ad un maschio che non eiaculi per lungo tempo: anche in questo caso infatti i testicoli continueranno a produrre incessantemente gli spermatozoi. Quelli non eiaculati durante l’orgasmo saranno riassorbiti dall’organismo e i loro costituenti biochimici riutilizzati nei processi metabolici. A lungo termine si ridurrà anche il processo di spermatogenesi.

Possibili complicanze
La vasectomia è una procedura sicura a bassissimo livello di complicanze. Il nostro team rimane a vostra completa disposizione qualora aveste bisogno di ulteriori chiarimenti o di consulenza personale riguardo a rischi, benefici o alternative alla procedura di intervento vasoresettivo.

Reversibilitá dell’intervento
Per cause diverse, come ad esempio una nuova relazione sentimentale, circa il 10% dei soggetti sottoposti a vasectomia decide di tornare sui propri passi richiedendo la ricanalizzazione dei deferenti. A differenza di quanto si possa immaginare, tecnicamente la vasectomia non è irreversibile. Per poter recuperare la fertilità è necessario sottoporsi ad un costoso intervento di rifertilizzazione in tecnica microchirurgica detto vasovasostomia che consente di ricostruire il dotto deferente sezionato, ricreando un passaggio naturale per il trasporto degli spermatozoi dai testicoli verso il canale uretrale. Le percentuali di successo variano a seconda della tecnica di vasectomia utilizzata e in relazione al tempo trascorso dalla procedura di sterilizzazione. Più il tempo passa, più si verificano degenerazioni strutturali dei deferenti che creano condizioni sfavorevoli alla ricanalizzazione.
Qualora decideste di sottoporvi ad un intervento di sterilizzazione vi consigliamo di programmare assieme a vostra moglie o alla vostra compagna una seduta preoperatoria di consulenza personale presso il nostro ambulatorio clinico.

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Dott. Michael Plangger

Medico specialista in urologia, FEBU, chemioterapia antineoplastica

Esperienza professionale

12/2014- 02/2016
Medico specialista presso l’ospedale civico Klinikum Bogenhausen di Monaco di Baviera, dimessosi in funzione di aiuto primario.

06/2015
Conseguimento della certificazione europea di urologo FEBU (Fellow of the European Board of Urology) a Bruxelles conferitagli dalla EAU (European Association of Urology)

02/2015
Conseguimento della qualificazione aggiuntiva “Chemioterapia antineoplastica” conferito dall’Ordine dei medici del Land Baviera (D)

12/2014
Conseguimento del titolo di medico specialista in urologia conferito dall’Ordine dei medici del Land Baviera (D)

03/2012 – 12/2014
Weiterbildung zum Facharzt Städtisches Klinikum Bogenhausen, München, Urologische Klinik, Chefarzt: Dr. med. V.Beer

10/2009 – 02/2012
Specializzazione medica presso la clinica urologica dell’ospedale Urban Krankenhaus di Berlino, primario Dott. V. Beer

Numerosi corsi di formazione in Italia e all’estero, attività di medico frequentatore volontario come anche partecipazione regolare a convegni a scopo formativo.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

10/2001-02/2009
Diploma di laurea in Medicina e Chiururgia presso la Leopold-Franzens-Universität di Innsbruck (A)

07/2009
Esame di stato di abilitazione alla professione di medico chirurgo presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (I), varî tirocini a Bolzano e Bressanone

Competenze linguistiche

Tedesco: Madrelingua
Italiano: Fluente (conseguimento dell’attestato per l’accertamento della conoscenza delle lingue italiana e tedesca riferito al Diploma di laurea conferito dal Commissariato del Governo per la Provincia di Bolzano)
Inglese: Fluente

Studio medico & clinica

Studio medico per urologia
Dott. Michael Plangger, FEBU,
Chemioterapia antineoplastica

I-Zollstange 5, 39100 Bolzano
T 0039 0471 974 499
F 0039 0471 910 000
info@plangger.it

Orari
lunedì – giovedì ore 8.30 – ore 18.00
venerdì ore 08.00 – ore 13.00

Per appuntamenti, prime visite e consulenze è possibile contattarci telefonicamente o tramite e-mail. Sono possibili anche appuntamenti al di fuori dell’orario di apertura dello studio.

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Via Waltraud-Gebert-Deeg 3/g
I -39100 Bolzano (BZ)